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venerdì 13 aprile 2012

Calcioscommesse: Gervasoni accusa Siena, Reggina e AlbinoLeffe



Se la verità ricostruita con una certa artificialità da parte di Cristiano Doni induce a interrogarsi su quanto asserito dalle ricostruzioni processuali che lo hanno visto imputato in precedenza, prima che questa nuova stagione del Calcioscommesse lo investissero del ruolo - non voluto - di pentito quella di Carlo Gervasoni inquieta per il livello di penetrazione del fenomeno. Un presidente - quello del Siena, l'imprenditore Massimo Mezzaroma, che paga due giocatori per falsare il risultato di un incontro. Altri due, vedi Foti e Andreoletti rispettivamente legati a Reggina e AlbinoLeffe scivolati nel fango delle combine. Un arbitro, Roberto Bagalini, possibilista. Con un fatto altrettanto interessante dal punto di vista giudiziario: una foto che ritrae il laziale Stefano Mauri con il capo del gruppo degli slavi. Partite che si aggiungono alle già citate dal pentito per antonomasia, ormai.


Da quel giocatore che si presenta con occhiali da sole e uno stile citazionista nell'abbigliamento curato. La Procura di Cremona - pronta a far scattare le manette stando ai ripetuti annunci di una parte dell'informazione - smista e verifica queste notizie che pervengono adesso numerose ai magistrati incaricati. Ieri, riporta Bianconi sul Corriere, il pm Roberto Di Martino ha ascoltato Vinko Saka che ha riferito al magistrato di Cremona di
"Ancona-Grosseto del 30-4-2010, con 18 giocatori su 22 corrotti".
Sconvolgente. Una proporzione che non assolve alcun calciatore di quelli in campo, fosse riscontrata l'effettiva congruenza delle affermazioni di Gervasoni con i fatti. Sussisterebbero solo diversi gradi di responsabilità. Altra notizia, fornita agli inquirenti dal pentito il cui verbale di interrogatorio è stato desecretato, riguarda poi il presidente della società toscana che ha respinto ogni coinvolgimento in una nota apparsa sul sito ufficiale bianconero.
"Il presidente Massimo Mezzaroma replica così alle notizie di agenzia relative alla partita Modena-Siena dello scorso campionato: “Sono esterrefatto da una tale notizia e nego sdegnosamente qualsiasi tipo di coinvolgimento del club e mio personale. Fino a questo momento avevamo scelto di non commentare i vari passaggi dell’inchiesta per il doveroso rispetto nei confronti degli organi inquirenti, verso i quali nutriamo la massima fiducia, e per non rincorrere il quotidiano chiacchiericcio alimentato da pseudo notizie di fonti difficilmente credibili. Ma di fronte a una falsità di tale portata, che coinvolge direttamente anche la mia persona, non posso esimermi dallo smentire nella maniera più assoluta certe affermazioni”.


Riferimenti specifici li fa, Gervasoni, anche su Lillo Foti e Gianfranco Andreoletti su Reggina-AlbinoLeffe. L'ex di Piacenza, Bari, Cremonese, AlbinoLeffe appunto riporta di un direttore di gara possibilista che sarebbe stato però solo sondato. Indicazioni misurate, pregnanti che non mancheranno di costituire argomento nell'interrogatorio odierno a cui sono stati sottoposti dalla procura federale (che ha già acquisito l'interrogatorio) due giocatori della Lazio, Stefano Mauri e Cristian Brocchi.


Mauri sarebbe stato immortalato con il capo degli zingari in una fotografia. Ma a destare le maggiori preoccupazioni, anche in seno alla società biancoceleste, sono Lazio-Genoa e Lecce-Lazio su cui i sospetti di accordi che avrebbero alterato gli incontri vengono accreditati da più affermazioni in questo interrogatorio. 


Nulla di rassicurante, dopo l'individuazione da parte della Procura di Bari del secondo emissario del Lecce nei contatti con Andrea Masiello in un avvocato salentino. Anzi, questi ulteriori elementi andrebbero a rinforzare il quadro delineato dalle procure coinvolte di un sistema marcio. Viziato. Fallimentare se come pare dalle indiscrezioni riguardanti la procura federale e i deferimenti in preparazione, sarebbero investite da quest'onta ben undici società. 

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