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venerdì 18 maggio 2012

Calcioscommesse, Carobbio coinvolge Conte: "Sapeva delle combine"



Sul pentitismo rateizzato nutro una certa diffidenza, derivante da una reiterata enucleazione di casi costruiti sulle rivelazioni d'occasione, poi ribaltati dagli accertamenti della magistratura che ricordano la necessità di porsi dalla giusta distanza rispetto ad accuse e dichiarazioni. Nel caso di Antonio Conte, tirato in ballo dal pentito Filippo Carobbio nell'inchiesta calcioscommesse precisamente durate l'interrogatorio del 29 febbraio scorso (oggi desecretato) va acquisito il suo nome tra quelli inseriti nel fascicolo dei giudici della Procura di Cremona, che ritiene l'ex giocatore del Siena attendibile.

Conte è stato accusato, al pari del suo collaboratore Stellini stando a quanto asserito da Carobbio, di aver avuto notizia della combine relativa a Novara-Siena finita 2-2 e a AlbinoLeffe-Siena, conclusasi 1-0. Non solo.

Dall'articolo del quotidiano sportivo, si evince che l'allenatore della Juventus sarebbe stato parte attiva nell'organizzazione del risultato artificiale dell'incontro con il Novara: addirittura avrebbe dato indicazioni in tal senso durante la riunione tecnica. 

La prima contro il Novara risale al 30 aprile 2011: "Ci fu un accordo per il pareggio e in effetti ne parlammo durante la riunione tecnica. Eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarci di conseguenza durante la sfida - queste le dichiarazioni, riportate dalla Gazzetta, di Carobbio al pm Roberto Di Martino - Lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci disse che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara. Non sono certo su chi si accordò per primo, ma Drascek venne nel nostro ritiro e ne parlò con Vitiello. Quello è stato il contatto iniziale, ma poi fu comunicato all'intera squadra e io ne discussi in campo prima del match con Bertani e Gheller, giocatori del Novara". 

Il secondo illecito sarebbe invece stato relativo alla sfida con l'Albinoleffe, persa dal Siena già promosso in Serie A a Bergamo contro una squadra a caccia di punti nella lotta salvezza: "Al termine di Siena-AlbinoLeffe dell'8 gennaio 2011, l'allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno degli avversari per prendere accordi sulla partita del ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse maggiormente bisogno - racconta Carobbio - Ne parlai con Garlini, un senatore dell'AlbinoLeffe, e Terzi che contattò Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità". 

"Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio, ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park hotel di Stizzano, in provincia di Bergamo. Vennero Sala, Passoni e Poloni, quest'ultimo collaboratore tecnico dell'AlbinoLeffe, che s'incontrarono con me, Nando Coppola e un altro del Siena che non ricordo - aggiunge il calciatore - In quell'occasione ci accordammo per dare i punti all'AlbinoLeffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai playout, ma chiedemmo di limitare la sconfitta a un solo gol di scarto, possibilmente 1-0. Sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori per un risultato eclatante. In settimana si parlò molto tra società, calciatori e allenatore sull'accordo raggiunto. Qualcuno voleva vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio previsto. Ma alla fine fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, nel lasciare la vittoria all'AlbinoLeffe".

Sempre nell'interrogatorio Carobbio ha chiarito come tutta la società del Siena fosse a conoscenza delle combine, da qui il coinvolgimento della stessa: "Alla riunione tecnica partecipavano l'allenatore, il vice, il preparatore dei portieri e il collaboratore. E' evidente che la società fosse al corrente degli accordi. Tutte le componenti partecipavano a questi discorsi. Ricordo di averne anche parlato con Daniele Faggiano, che è un dirigente, braccio destro di Perinetti.  A fine campionato certi accordi sono prassi tra i club: si tratta di meccanismi più grandi di me", ha puntualizzato il giocatore.

Accuse, ripeto, che richiedono riscontri puntuali visto il peso delle affermazioni messe a verbale. Per il tecnico, il cui ruolo sarebbe così mutato anche dal punto di vista del Codice di Giustizia Sportiva, il rischio di una squalifica ben più pesante di quella prevista per l'omessa denuncia si presenta nel momento della massima consacrazione della sua carriera da allenatore. Stefano Palazzi, procuratore federale, ascolterà plausibilmente Conte dopo la finale di Coppa Italia compatibilmente con gli impegni del primo processo che prenderà il via dal 31 maggio.
Va aggiunto, per completezza, che la ricostruzione di Carobbio è stata peraltro smentita da altri giocatori del club toscano: Terzi, Vitiello e Ficagna. Sarà il processo previsto per luglio a sancire una verità che sembra fino a questo momento ancora incompleta e lacunosa.



mercoledì 11 luglio 2012

Le lacrime di Masiello, le conferme di Carobbio: calcioscommesse&calciospettacolo


Nella sospensione di giudizio che imporrebbe una corretta distanza dai fatti, le lacrime raccontate di Andrea Masiello andrebbero trascurate. Il rancore, scaturito da un permesso non concesso e da una lite tra rispettive consorti non spiega intrecci iperbolici come quelli tracciati dagli atti acquisiti dalla procura federale. Filippo Carobbio, ritenuto testimone attendibile, sarebbe stato mosso da risentimento personale per non aver ottenuto un permesso per stare vicino alla moglie in prossimità del parto perché a ridosso di una partita importante. Tra la moglie del centrocampista Elena Ghiraldi e la compagna del tecnico Antonio Conte, Elisabetta, sarebbe scoppiata poi una lite nel corso di una festa di compleanno a cui erano presenti consorti e figli di giocatori.


La moglie di Carobbio, intervistata dal settimanale Oggi, nella stesura definitiva dell'intervista per la rivista non menziona l'episodio né fa riferimento al rancore tra le parti limitandosi a difendere il giocatore pur ammettendo la sua responsabilità nell'ambito di questo sistema. Se l'episodio si fosse verificato producendo degli strascichi, farne accenno anche in questa circostanza avrebbe consentito di valutare diversamente il contesto ambientale. Smentito dal presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, alcun addebito compreso quanto asserito da Carlo Gervasoni, e dagli ex compagni sentiti in procura, la versione di Carobbio (già sottoposta a diverse revisioni) solleverebbe ulteriori dubbi in merito alla sua autenticità e inevitabili approfondimenti.


In primis sui contenuti emersi in quell'interrogatorio del 29 febbraio scorso a Cremona: prima della partita Siena-Varese (poi conclusasi 5-0, ndc), Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto riferendo che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere la partita. Carobbio ha confermato quanto dichiarato davanti ai magistrati cremonesi, avvalorando la tesi accusatoria del pool di Palazzi che ha posto ancora una volta domande dettagliate sulle riunioni tecniche andate in scena con Conte prima di quelle due partite che costituiscono principale materia di indagine a carico dell'attuale allenatore della Juventus.


Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011: risultati combinati, secondo Carobbio nell'ultima delle sue verità. Ipotesi confermata anche davanti agli uomini della procura federale.


Nulla di nuovo sul fronte barese, invece, dopo un interrogatorio in cui Masiello ha dettagliato modalità, tempi e personaggi relativamente agli incontri manipolati nella stagione 2010-2011 compreso quel derby con il Lecce per cui l'ex presidente Pierandrea Semeraro avrebbe incaricato un suo emissario, individuato nell'imprenditore Carlo Quarta secondo quanto confermato dal complice Gianni Carella sentito nuovamente a Bari. Sei le partite su cui ha risposto Masiello negli uffici di Via Po fornendo ulteriori spaccati di un quadro assai più deprimente del suo pianto di sfogo su cui sono chiamati a esprimersi, il 16 luglio prossimo, Leonardo Bonucci e Andrea Ranocchia. Nello stesso giorno di Domenico Criscito e Matteo Gianello.

martedì 24 aprile 2012

Calcioscommesse: Lalic e quelle combine confermate

Ieri sera i primi, brevi resoconti di una giornata di interrogatori a Cremona. Della giornata di Dino Lalic. Sloveno, membro di spicco del gruppo degli zingari incaricato - stando a quanto di legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Guido Salvini - di contattare i giocatori 'disponibili'. Il ruolo non va spiegato oltre. Lalic, ex portiere, è un personaggio di primo piano nella struttura del nucleo che raccordava l'Italia alla rete estera. Celavi, così come viene chiamato, è in Italia da giovedì dopo aver scontato un anno di reclusione a Zagabria una pena inflittagli per vicende simile. Per un calcioscommesse versione balcanica, insomma.

Davanti al gip, Lalic - riporta l'agenzia di stampa ANSA - avrebbe confermato l'identità delle sue entrature. "Erano Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio a darci informazioni sulle partite truccate in cambio di denaro". Il giocatore del Piacenza e quello dello Spezia informavano lo sloveno, procedendo alla combine. Così per sei partite, quelle indicate nell'ordinanza: Brescia-Mantova, Grosseto-Reggina (sulla quale gli zingari scommisero ma persero), Empoli-Grosseto e Grosseto-Mantova (sulle quali non effettuarono scommesse), Cittadella-Mantova e Ancona-Grosseto (su cui scommisero e vinsero), incontri disputatisi nel 2010.

Tutti e tre gli 'zingari' sentiti a Cremona hanno indicato nell'ex portiere del Chiasso, Almir Gegic (latitante), l'"intermediario" con i giocatori italiani, mentre Lalic ha ammesso sì di aver incontrato Tan Seet Eng, detto Dan, a capo dei finanziatori del giro delle scommesse di Singapore ma per ragioni diverse dai taroccamenti delle partite. I due si sarebbero  incontrati per trattare giocatori dell'Est europeo intenzionati ad andare a giocare in Asia. Su Carobbio e Gervasoni, però, Lalic, a detta dei suoi legali, Marcello Ceccherini e Kresmr Krsnic, è stato "chiarissimo": "Da loro comperavano notizie sulle partite per scommettere in Serbia, Croazia, Austria e Ungheria".

Un particolare interessante in chiave investigativa che si traduce per gli 'zingari', quindi, nella possibile scarcerazione con divieto di soggiorno nelle regioni dove operavano, cioè Lombardia, Toscana, Veneto e Marche. Ma anche conferme rilevanti per Salvini dopo gli interrogatori di Gervasoni e Carobbio che hanno indirizzato le indagini verso un nuovo filone.

Se ci fossero ulteriori riscontri a questi contenuti, uniti a una rogatoria giunta dall'Ungheria in cui si parla del presunto taroccamento di Lecce-Lazio, si potrebbero rileggere addirittura le prime due fasi dell'inchiesta Last Bet investendo personaggi forse ancora da decifrare. Con quegli arresti annunciati e di cui ancora non si ha notizia da Cremona.


Intanto, da Roma arriva la notiza, precisamente con una nota apparsa sul sito della Figc con cui si ufficializza il rinvio dell'audizione del presidente del Siena, Massimo Mezzaroma chiamato in causa proprio da Carobbio. 

mercoledì 22 agosto 2012

Calcioscommesse: Conte senza sconto. Le ombre su una giustizia imperfetta




"Non poteva non sapere", principio disturbante di risoluzione del caso Conte introdotto con la conferma a 10 mesi con proscioglimento su Novara-Siena. Se non lo rammentate nonostante vantiate un trascorso più o meno di successo tra i corridoi e le aule universitarie e una certa formazione calcistica, non permettete che la cosa presentata così, vi annichilisca. E' solo una delle varianti della parzialità scatenatasi con il caso Conte e le sue implicazioni nelle inchieste sul calcioscommesse.

Per la Corte di Giustizia Federale (organo di secondo grado della giustizia sportiva) l'infamante accusa lanciata da Filippo Carobbio che ha riferito - smentito - di una riunione tecnica in cui Conte avrebbe riferito ai suoi del risultato concordato non sarebbe credibile. In attesa delle motivazioni che illustreranno (spero) le ragioni, le contraddizioni di Carobbio, della sua parzialità e frammentarietà nella ricostruzione degli eventi relativi a quella singola circostanza hanno escluso alcuna responsabilità dell'allenatore salentino.  

Carobbio non sarebbe credibile per quella gara, mentre risulterebbe tale quando riferisce di Albinoleffe-Siena, partita per cui è stata confermata la squalifica a 10 mesi inflitta a Conte. Troppo, poco? Riscontri nulli nel vostro percorso accademico? Dubbi, perplessità, commenti?

Come se la confusione non risultasse abbondante in questa giornata agostana di rara calura, in cui tra ricorsi respinti, proscioglimenti confermati per Leonardo Bonucci e Simone Pepe e per Marco Di Vaio e ulteriori incertezze vedi il caso Pesoli ecco che il giudice Piero Sandulli (uno dei nomi noti relativamente alla vicenda Calciopoli) a Repubblica Tv liquida la questione con 'gli è andata bene' riferendosi al rischio del deferimento corso da Conte per illecito sportivo. Allusione pesante a cui il buon Sandulli ci ha abituati con le sue esternazioni.

Se fosse stata così evidente l'illecito, come lascia intendere Sandulli, perché il procuratore federale Stefano Palazzi (fino a quando ricoprirà questo ruolo?) ha valutato inizialmente il patteggiamento, un segnale dello scarso convincimento della stessa procura della versione di Carobbio? Perché questo monito all'operato di Palazzi con la revisione addirittura del reato da cui il deferimento e poi il ribaltone Grosseto? 


Al doppiopesismo della giustizia sportiva che sconta Stellini e raddoppia su Conte, sommaria fino a risultare una simile aggettivazione quasi banale, contribuisce con un apporto da non sottovalutare all'equilibrismo con cui questi dispositivi ammoniscono Palazzi respingendo ricorsi, confermando proscioglimenti, ricorrendo a escamotage per fornire - forse - indirizzi pedagogici inediti. Senza sconfessare del tutto l'impianto accusatorio. Una garanzia tutta italiana di continuità, insomma che ci imporrà nuovamente di interrogarci sul sistema vigente. Fino alla prossima volta. 

Le reazioni, abbondanti a fine giornata, si raccolgono e si amalgamano in un pastone per compattare e mettere ordine dove il paradosso nelle vicende bianconere assume un ruolo dominante rispetto agli intenti di una buona cucina redazionale. Si ricorrerà al Tnas, come prevedibile. Prevedibilissimo anche il comunicato della Juventus e le dichiarazioni di Andrea Agnelli

Intanto lo spauracchio di una nuova Calciopoli, nel suo risvolto persecutorio nell'immaginario juventinofilo (mi prendo questa licenza), appena accennato ormai si tasta a ogni occasione. On e off line.  

giovedì 31 maggio 2012

Calcioscommesse: Conte, Gervasoni e Carobbio. #carobbiohadetto




Innocentisti e colpevolisti, giustizialisti e garantisti, monarchici e repubblicani, doroteismo e sinistra sociale, socialisti e comunisti, riformisti e massimalisti. L'Italia delle semplificazioni, delle generalizzazioni, si esercita in questi dualismi per arrivare alla pancia dell'ascoltatore o del lettore educato oramai al solo zapping mentale, all'informazione dei titoli e poco meno. Non è esentato da questa tendenza il calcioscommesse scritto. Compreso quello delle ordinanze tradotte, come se si potesse attribuire l'assoluta certezza - già in questa fase - un aggettivo, una valenza. E nonostante non lo azzardi chi l'ha stesa, questa elencazione di fatti, testimonianze, intercettazioni per ben 488 pagine. Non lo affermi, insomma, il gip Guido Salvini che questa ordinanza l'ha firmata. 


Quanto asserito con così tanta sicurezza da Carlo Gervasoni e da Filippo Carobbio, i pentiti ritenuti attendibili anche dal procuratore federale Stefano Palazzi, deve ancora essere dimostrato nelle sedi opportune, vedi tribunale. La versione dell'ex giocatore del Siena in merito alla presunta combine con il Novara diverge completamente da quella fornita da Cristian Bertani. Diverge da quanto riferito da altri giocatori del club toscano, in primis Coppola che di quella formazione è stato portiere. La questione è introdotta con cautela:

Il ruolo delle società NOVARA e SIENA nella combine delle rispettive compagini calcistiche dello campionato di serie B 2010-2011. Il possibile ruolo di Antonio CONTE - attualmente allenatore della JUVENTUS Calcio, all’epoca dei fatti allenatore del SIENA calcio – e dei dirigenti sportivi del SIENA PERINETTI e FAGGIANO.
NOVARA - SIENA - La prima partita incriminata di cui si riporta la versione di Carobbio è Novara-Siena. "“..In NOVARA – SIENA del 30 aprile 2011, ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio CONTE, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio; non sono certo di chi per primo si accordò, comunque DRASCEK venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con VITIELLO; credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi l’accordo è stato comunicato a tutti, visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l’allenatore; ricordo che, oltre a parlarne con l’intera squadra durante la riunione tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con BERTANI e GHELLER del
Novara, prima della partita. Dalle dichiarazioni rese emergerebbe un altrettanto inquietante caso di pianificazione della combine sportiva tra due società di primo livello del campionato di serie B dello scorso anno(entrambe militano attualmente in serie A), al quale evidentemente avrebbero aderito tutte le componenti del sodalizio senese, (calciatori e dirigenti), d’intesa con l’altra società. Di più, risulterebbe il coinvolgimento, ma è tutto da verificare e non in questa sede, di Antonio CONTE, già importante giocatore della massima serie, all’epoca dei fatti allenatore del SIENA". 
"…omissis…
ADR: alla riunione tecnica partecipavano l’allenatore, il vice allenatore, il preparatore dei portieri ed il collaboratore tecnico. 
ADR: è evidente che, poiché tutte le componenti tecniche partecipavano a tali discorsi, la società ne fosse al corrente, ricordo, peraltro, nel caso di specie, di averne anche parlato con Daniele FAGIANO (ndr. Direttore Sportivo del SIENA) che è un dirigente, braccio destro di PERINETTI (ndr. Giorgio PERINETTI, Direttore Generale della formazione toscana)".
La partecipazione alla combine sportiva dell’intero staff tecnico societario senese viene ribadita da CAROBBIO in occasione della partita ALBINOLEFFE-SIENA (terminata 1-0), la cui
pianificazione sarebbe iniziata addirittura al termine della gara di andata, a riprova di un
“attitudine”, oramai consolidata in taluni ambienti calcistici, a ritenere “normale” l’adesione di accordi di tal fatta".


MODENA - SIENA - Ma la lucidità espositiva che viene riconosciuta a Gervasoni e la dovizia di particolari mancano, quando si riferisce della vicenda che vede coinvolti il Siena e i giocatori del Modena che sarebbero stati coinvolti in una combine. 
"GEGIC mi riferi di avere appreso da un suo amico del Kazakistan che il presidente del Siena diede dei soldi ai giocatori del Modena TAMBURINI e PERNA, per vincere l’incontro Modena – Siena, terminato 0 a 1. L’incontro è stato il 26 febbraio 2011". Di elementi ulteriori, niente. Solo una manipolazione riferita. 


SIENA - ALBINOLEFFE - La connivenza sarebbe poi evidente anche da altre partite manipolate nel risultato: "Al termine della gara SIENA – ALBINOLEFFE dell’8 gennaio 2011, l’allenatore in seconda, STELLINI chiese a me e TERZI di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse avuto maggiormente bisogno. Ne parlai con GARLINI, un senatore dell’Albinoleffe e TERZI parlò con BOMBARDINI, entrambi 55 mostrarono la loro disponibilità. Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara ALBINOLEFFE – SIENA del 29 maggio 2011, ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park Hotel di Stezzano (BG), dove vennero Luigi SALA, Dario PASSONI e Mirko POLONI, quest’ultimo collaboratore tecnico dell’Albinoleffe, che si incontrarono con me, Nando COPPOLA ed un altro calciatore che ora non ricordo e, in quell’occasione, ci accordammo di concedere i punti all’Albinoleffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai Play Out, ma chiedemmo di limitare la vittoria ad un solo goal di scarto, possibilmente 1-0, sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori su risultati troppo eclatanti; preciso che in settimana si parlò molto in società tra calciatori, allenatore e società, dell’accordo raggiunto con l’Albinoleffe, in quanto alcuni avrebbero voluto tentare di vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio “primo posto” (qualora l’Atalanta non avesse vinto), poi alla fine fummo tutti d’accordo, squadra ed allenatore, di lasciare il risultato all’Albinoleffe".

sabato 21 aprile 2012

Calcioscommesse: il caso Conte e i rischi in termini di squalifica

Se quanto riportato oggi dai quotidiani fosse accertato, verificato con prove inequivocabili ci misureremmo con la constatazione di una contaminazione tale del sistema da non riuscire a porre rimedio tramite le attuali sanzioni. La notizia è che, secondo quanto si legge su Repubblica e La Gazzetta dello Sport, Antonio Conte tecnico della Juventus avrebbe ricevuto informazioni in merito al tentativo di combine all'epoca del Siena come già emerso in precedenza e su cui lo stesso allenatore si è espresso in conferenza stampa - dunque pubblicamente - all'indomani dell'esplosione mediatica del caso.




Quindi, dagli interrogatori di Carobbio davanti al procuratore federale Stefano Palazzi e al pm Roberto di Martino di Cremona, emergerebbe (il condizionale è d'obbligo in considerazione del fatto che i suddetti verbali sono secretati) che Conte sapesse delle combine. Così fosse provato, la guida tecnica della Juventus in corsa per il titolo verrebbe accusato di omessa denuncia. Soffermiamoci su questo punto: da un punto di vista penale, con le poche informazioni disponibili, non gli sarebbe imputabile nulla mentre in quanto tesserato avrebbe mancato poiché non ha informato la procura federale del contatto e delle possibili manipolazioni su quel match all'epoca del Siena. Il tutto - ricordiamo - mentre si discute del suo rinnovo.


LEGGI REGOLAMENTO FIGC
LEGGI CODICE GIUSTIZIA SPORTIVA


Carobbio, ex giocatore del Siena allenato dall'ex tecnico della Juventus, avrebbe fatto il nome di Conte che a suo dire avrebbe saputo della combine (insieme con il vice Cristian Stellini, che lo ha seguito nello staff tecnico a Torino) di almeno una gara del Siena. Sotto la lente delle procure sono diverse gare della squadra toscana: sulla Gazza e Repubblica vengoni citate oltre a Novara-Siena, Siena-Piacenza 2-3, Siena-Sassuolo 4-0, Siena-Ascoli 3-0, AlbinoLeffe-Siena 1-0. A cui si aggiunge il filone che riguarda la società e il versamento di un compenso a due giocatori del Modena per cui Palazzi ha convocato il presidente Massimo Mezzaroma il 26 aprile prossimo, data che potrebbe slittare come detto anche qui a causa dei problemi di salute del numero uno. Mezzaroma, stando a quanto riferisce il club in una nota stampa sarebbe stato sottoposto a intervento chirurgico a Vienna.


Quanto affermato da due tra i più importanti collaboratori in queste indagini andrà supportato dai fatti, da prove incontrovertibili. E i verbali secretati di Carobbio non consentono ad oggi di delineare la posizione dei singoli tirati in ballo. Dal punto di vista della giustizia sportiva potrebbe bastare poco altro per il nodo dell'omessa denuncia, un punto già complesso in sé la cui criticità si è palesata in precedenza quando è emerso che Paolo Cannavaro e Gianluca Grava avrebbero ricevuto una proposta di combine da parte dell'ex portiere del Napoli Matteo Gianello. I due giocatori hanno ribadito di non aver mai ricevuto proposte in tal senso. Per Simone Pepe, citato però da Andrea Masiello il pentito del filone barese dell'inchiesta, le implicazioni relative alla omessa denuncia per la partita Udinese Bari (finita 3-3) della stagione di serie A 2009/2010 sarebbero le medesime.


In precedenza per simili questioni la squalifica commisurata è stata di 12 mesi: questo quanto realisticamente si può rischiare (il tutto va contestualizzato, ovviamente) anche se è da capire se sarà così e che ne verrà da quanto trapelato. Di sicuro c'è che il procuratore Palazzi ha dettato i tempi e sancito che  i deferimenti sono pronti. Il che lascia intendere che anche la prossima estate sarà una stagione di processi. Come lo fu quella del 2006, è da verificare.

mercoledì 4 luglio 2012

Calcioscommesse: il giorno di Conte



La copia di mille riassunti, la reiterazione dello stesso schema, il fattore psicologico. 


Il 13 luglio Antonio Conte risponderà al procuratore federale Stefano Palazzi, dietro quanto asserito da Filippo Carobbio e gli elementi acquisiti in merito nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse


La Juventus inizierà il ritiro a Chatillon il 12 luglio. Dubbi, commenti, perplessità?



Le altre audizioni. Oltre alla convocazione del tecnico della Juventus, Antonio Conte, e del presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, la Procura Federale ha reso noto oggi il calendario delle nuove audizioni relative al filone di Cremona sul calcioscommesse.
Il 7 luglio verrà ascoltato, infatti, Marco Turati (svincolato), il 9 luglio sarà  la volta di Esmael Angelo Junior Da Costa (Sampdoria) e Paolo Acerbis (svincolato) e il 10 luglio Filippo Carobbio (Siena). Quattro, invece, gli interrogatori in programma l’11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (Fermana), Ferdinando Coppola (Milan) e Daniele Sebastiani (presidente Pescara), mentre il 13 luglio toccherà, oltre a Massimo Mezzaroma (presidente Siena) e Antonio Conte (tecnico Juventus), anche a Piero Camilli (presidente Grosseto). Questo il Calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona.
- 5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Federico Cossato (ex calciatore), Michele Cossato (ex calciatore), Morgan De Sanctis (Napoli), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).
- 6 luglio: Matteo Gianello (Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).
- 7 luglio: Marco Turati (calciatore svincolato);
- 9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato);
- 10 luglio: Filippo Carobbio (Siena);
- 11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (Fermana), Ferdinando Coppola (Milan), Daniele Sebastiani (presidente Pescara);
- 13 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).


mercoledì 23 maggio 2012

Calcioscommesse: Semeraro iscritto nel registro degli indagati a Bari. Conte rinnova, senza timori


AIC CONTRO CALCIOSCOMMESSE: VIDEO ANTEPRIMA ANSA

Va così, in questa primavera delle Procure. Si fissano date, si iscrivono nuovi nomi nel registro degli indagati, si agevolano i collaboratori e i tecnici, in attesa di essere sentiti, rinnovano i contratti (fino al 2015 a tre milioni a stagione). Se a Cremona le affermazioni messe a verbale (desecretato, ricordiamo) da Filippo Carobbio hanno indirizzato gli inquirenti verso Antonio Conte con metodo, a Bari il quadro emerso dalle affermazioni di Andrea Masiello e i suoi amici scommettitori pare addirittura più inquietante per alcuni versi, ovvero per le implicazioni di personaggi della tifoseria organizzata e protagonisti di vertice nel mondo calcistico e nella società civile.

Di quel Bari-Lecce adesso conosciamo le premesse. il ruolo di Pierandrea Semeraro, ex presidente dell'Us Lecce, è messo a fuoco dai magistrati coordinati dal procuratore generale Antonio Laudati. Il nome di Semeraro è da qualche settimana iscritto nel registro degli indagati. Per frode sportiva. E gli atti che lo riguardano dovrebbero essere tra quelli acquisiti da Stefano Palazzi, procuratore federale.

Quanto riferito da Andrea Masiello al pm Ciro Angellilis non è stato mai tralasciato, mai sottovalutato dai magistrati baresi che seguono il filone pugliese dell'inchiesta calcioscommesse. Fin da quando decise di ammettere il suo coinvolgimento nella manipolazione di alcuni incontri, nel febbrario scorso nel corso degli interrogatori a cui venne sottoposto. Ammise che quel derby, quel Bari-Lecce  del 15 maggio 2011 era falsata.

Truccata. E, successivamente, che questa vendita illegale aveva fruttato una cifra impensabile. Così era stato rivelato che un amico di Carella, riconosciuto in Carlo Quarta, aveva preso parte agli incontri, e che poi avrebbe avuto contatti anche con l'avvocato Andrea Starace, presente al momento della consegna della somma.

Per quella partita sarebbero stati versati 230.000 euro. La prima parte ammontava a 50.000 che sarebbe stata versata in un incontro all'Hotel Tiziano di Lecce a cui sarebbe stato presente Starace. Le altre parti sarebbe state versati durante i famigerati incroci presso la stazione di servizio sulla tangenziale di Bari e da Quarta a Masiello in una località del nord dove l'ex difensore biancorosso e dell'Atalanta viveva all'epoca.

Dietro questi emissari a muovere le fila e a elargire queste somme cospicue ci sarebbe stato Semeraro, espressione della società salentina che con quel derby si giocava la salvezza. Rivelazioni che sanciscono la quasi conclusione del secondo filone d'indagine per Laudati e i suoi collaboratori. Per i tre pentiti si profilano la libertà e il patteggiamento di pena, in riconoscimento della loro disponibilità a collaborare da parte della autorità giudiziaria.

Per Semeraro e gli altri, invece, la storia è tutta da scrivere da parte degli inquirenti. Saranno i diretti inetressati, a questo punto, a doversi esporre e a richiedere di essere sentiti per chiarire le rispettive posizioni in questa vicenda sempre più sporca. Per il Lecce, il futuro non riserva nulla di buono. Non preoccupa la Juventus quanto asserito da Carobbio in merito al ruolo di Stellini e Conte, pronto a siglare il rinnovo.

Squalifica, audizioni, rivelazioni: intanto si firma, poi quando sarà tempo di vagliare alternative si studierà l'alternativa. Il suggerimento, a cui indirizzano frasi e posizioni da parte dell'allenatore e della scoietà, sarebbe questo.

giovedì 23 agosto 2012

La solitudine del procuratore Palazzi, la rabbia di Conte




Complottismo e dietrologie facili, ammettiamolo, nell'informazione nostrana si affacciano così, senza alcuna remora dalla dissoluzione della decenza, sancita dalla crepa di Calciopoli. C'è da inorridire, per la consueta esternazione di Sandulli su cui dovrà esprimersi la Commissione di Garanzia? Perché cercare l'equilibrio che non ti aspetti nelle esternazioni emotive di Conte, generatore automatico di titoli e destinatario di un trattamento speciale per questioni intrinseche al sistema della giustizia sportiva? 

Conte e il suo 'Carobbio e Procura pappa e ciccia' o 'è una vergogna' o 'il patteggiamento è un ricatto' sono il riassunto di uno tsunami annunciato, manifestazione di insofferenza al sistema della giustizia sportiva sgorgata dall'uomo più esposto e ora più tarantolato, colto da una sana e consapevole voglia di essere Antonio Conte dopo aver accusato - è evidente - la beffa di una sentenza che lo ha prosciolto per l'infamante accusa di Carobbio su quella famosa (così l'ha definita) riunione tecnica di Novara-Siena mantenendo inalterata la squalifica. Per Albinoleffe-Siena. Una reformatio in peius. 

La pubblicazione (obbligata) delle motivazioni della sentenza contestualmente all'offensiva contiana in conferenza stampa ha contribuito ad alimentare il partito dello sfascio, già in ascesa. 

L'epilogo è stato grottesco, come lo è stata la via del patteggiamento che andava rigettata a principio - lo ribadisco - per coerenza e manifesta volontà di ribadire l'estraneità a un sistema malato.

Giancarlo Abete dovrà dire qualcosa di diverso stavolta rispetto alle opportunistiche dichiarazioni di Daniele Capezzone - trascurabilissime - e alle frasi di Gianni Petrucci che vorrebbero difendere l'operato della giustizia sportiva. E di Stefano Palazzi.

Il rap garantista di Conte ha il suo perché, oggi e in quella sede. Ma il solito Sandulli, riferendosi all'illecito sportivo e a quel gli è andata bene, ha sollevato una questione per nulla banale che grava più sul procuratore federale che su Conte.

Abete non ne parla (per ora), Petrucci ne difende l'operato. Le sentenze, però, ridimensionano l'operato di una superprocura che fonda il proprio operato sull'attività investigativa della magistratura ordinaria, contratta da una celerità che pregiudica gli interessi di tutte le parti. 

Dopo l'euforia scaturita da quella relazione in cui Palazzi disegnò il ruolo dell'Inter da cui la questione della rinuncia alla prescrizione e l'emergere la scorsa estate di una rete di scommesse illegali di dimensioni abominevoli, il procuratore è solo. Con ancora la questione Genoa da chiudere e quella dipendenza dall'operato altrui. Ma questa è un'altra storia.  

venerdì 3 agosto 2012

Calcioscommesse: Conte, Palazzi e il generatore automatico di accuse




Curioso questo generatore automatico di patteggiamenti (vedi Metilparaben). Filippo Carobbio (illecito): 4 mesi (in continuazione ai 20 mesi del processo precedente);D'Urbano (2 omesse denunce): 5 mesi e 10 giorni; Da Costa Junior (omessa denuncia): 3 mesi e 30 mila euro; Daniele Faggiano (omessa denuncia): 4 mesi di inibizione; Carlo Gervasoni (illecito): 3 mesi (in continuazione ai 20 mesi e alla radiazione dei processi precedenti); Marcelo Larrondo (illecito derubricato in omessa denuncia): 3 mesi, 20 giorni e 30 mila euro; Passoni (illecito): 6 mesi e 15 giorni (in continuazione di pena); Poloni (illecito): 6 mesi (in continuazione di pena); Luigi Sala (illecito): 2 anni; Savorani (2 omesse denunce): 5 mesi e 10 giorni; Cristian Stellini (illecito e omessa denuncia): 2 anni e 50 mila euro; Torino (resp. oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro; Varese (resp. oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro; Siena (resp. oggettiva per illeciti): 6 punti e 100 mila euro; Albinoleffe (resp. oggettiva per illecito): 1 punto e 30 mila euro.


Conte? Antonio Conte, il tecnico della Juventus campione d'Italia e alla guida del Siena nell'anno della promozione in Serie A, è il solito escluso. La Commissione Disciplinare per arginare la centralità della figura del procuratore federale Stefano Palazzi ha respinto quel patteggiamento tecnico (così è, se vi pare) poiché 3 mesi di squalifica e l'ammenda correlata pari a 200mila euro è stata ritenuta sanzione 'non congrua'.


Conte? A processo, come sarebbe dovuto essere fin da principio. Fin da quel giorno di luglio in cui il tecnico della Juventus lasciò Chatillon, sede del ritiro estivo, per recarsi a Roma e incontrare gli avvocati che lo avrebbero scortato negli uffici di via Po, con Claudio Albanese responsabile della comunicazione di corso Galileo Ferraris.


Conte? Carobbio è attendibile e per questo, dopo la decisione del collegio presieduto da Sergio Artico, il procuratore chiede la condanna a 15 mesi per l'allenatore che nega alcun addebito e che frena sul opzione ri-patteggiamento dopo il tentativo (vano e ottimistico) di ricusazione. 


Conte? La cumulazione nel suo caso non prevede alcuno sconto, anzi. Va bene il patteggiamento, non si può? Fa nulla, allora si raddoppia. Per una lettura alquanto peculiare di Palazzi, teso a difendere più il suo ruolo che altro in queste udienze agostane, la richiesta di sospensione eccede il doppio. Melius abundare quam deficire, purché non si applichi a riscontri oltre la testimonianza di un collaboratore dicasi pentito. Ma qui già andiamo oltre. E' uno degli imprevedibili effetti del generatore automatico di squalifica

domenica 22 aprile 2012

Calcioscommesse: quanto rischia Conte? Che cosa dice il Codice di giustizia sportiva

Non mi interessa ricadere in una delle categorie in cui, semplicisticamente, si declinano gli opinionisti e gli specialisti del genere. Mi riferisco alla dicotomia tra giustizialisti e garantisti così inutile in questo quadro sofferente. Preferisco appellarmi al Codice. Di Giustizia Sportiva, tanto per non trascurare le specifiche postille e fugare ogni dubbio. Preferisco capire che cosa prevede il nostro apparato normativo qualora quanto asserito da Filippo Carobbio in merito ad il suo ex tecnico ai tempi del Siena, Antonio Conte, rispondesse all'esatta sequenza dei fatti. Preferisco capire, quando si rischia di imputare a Conte responsabilità che non gli sono proprie con tutti i limiti della giustizia sportiva (per non parlare di quella ordinaria). 


L'allenatore della Juventus, che ha preferisco ricorrere alla strategia comunicativa dell'aggressione ieri in conferenza stampa esprimendo disponibilità ed estraneità, deve fronteggiare una pressione duplice e sul fronte del campionato e su quello dell'inchiesta della procura federale che il 26 aprile prossimo dovrebbe chiudere il capitolo audizioni. L'intenzione di Palazzi pare sia quella di un'estate di processi. E forse, prima che si celebrino gli stessi, avrebbe senso comprendere quale sia la versione di Conte. Vedremo. A riprendere il codice, a disciplinare il Divieto di scommesse e obbligo di denuncia è l'art. 6 che al paragrafo 6 specifica in merito a chi ha notizia di reato che:
Il mancato adempimento dell’obbligo di cui al comma 5, comporta per i soggetti  di cui all’art. 1, commi 1 e 5 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a 3 mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000,00.
Illecito sportivo e obbligo di denunzia costituiscono la materia delle norme all'art.7 che inquadra in maniera più aderente la situazione:
Art. 7
Illecito sportivo e obbligo di denunzia 
1. Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo.
2. Le società e i soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, che commettono direttamente o che consentono che altri compiano, a loro nome o nel loro interesse, i fatti di cui al comma 1 ne sono responsabili.
3. Se viene accertata la responsabilità diretta della società ai sensi dell'art. 4, il fatto è punito, a seconda della sua gravità, con le sanzioni di cui alle lettere h), i), l) dell’art. 18, comma 1, salva l’applicazione di una maggiore sanzione in caso di insufficiente afflittività.
4. Se viene accertata la responsabilità oggettiva o presunta della società ai sensi dell'art. 4, comma 5, il fatto è punito, a seconda della sua gravità, con le sanzioni di cui alle lettere g), h), i), l), m) dell’art. 18, comma 1.
5. I soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, riconosciuti responsabili di illecito sportivo, sono puniti con una sanzione non inferiore all'inibizione o alla squalifica per un periodo minimo di tre anni e con l’ammenda non
inferiore ad euro 50.000,00.
6. In caso di pluralità di illeciti ovvero se lo svolgimento o il risultato della gara è stato alterato oppure se il vantaggio in classifica è stato conseguito, le sanzioni sono aggravate.
7. I soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, che comunque abbiano avuto rapporti con società o persone che abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti ovvero che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno di detti atti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale della FIGC.
8. Il mancato adempimento dell’obbligo di cui al comma 7, comporta per i soggetti  di cui all’art. 1, commi 1 e 5 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a 6 mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 30.000,00.     
Questo quanto prevede la legge, quanto verrà deciso è altra cosa. Per Palazzi e i suoi collaboratori (12, tanto per rendere l'entità dell'inchiesta) sono maturate le condizioni per i primi deferimenti che si attendono per inizio maggio. Certo, saranno con ogni probabilità i primi dato che le inchieste delle procure di Bari e Napoli offriranno ancora spunti per la procura federale con il rischio di prospettare una giustizia più che parziale a scadenze fisse.  Qualche collaboratore, pentitosi di aver ricoperto ruolo attivo nella rete del calcioscommesse, ha fornito indicazioni utili alle indagini. Se ne terrà conto, come si terrà conto - qualora le confessioni di Carobbio, Gervasoni, Doni venissero confermate - delle mancanze da parte dei singoli e delle società. I nomi di quei giocatori che non hanno parlato si sono letti tra atti e giornali in un numero esorbitante. Che ne sarà di loro? Che ne sarà di quelle società - comprese quelle di Serie A - che vengono investite da questa storiaccia? A quasi un anno di distanza da quella conferenza stampa a Cremona, la sensazione è che ancora una volta avremo classifiche stravolte e punti di penalizzazione. 
  

venerdì 6 luglio 2012

Lotito e la versione di un presidente sul Calcioscommesse. Rinviate audizioni di Bonucci e Ranocchia



Più che l'aggiornamento (l'ennesimo) del calendario della audizioni le risorse odierne dovrebbero concentrarsi sull'estenuante, argomentata e paradossale difesa del presidente della Lazio, Claudio Lotito.


Un uomo controverso, in lotta con le istituzioni calcistiche e sfiorato ripetutamente dalla magistratura sportiva e ordinaria anche in sede giudicante, come nel processo di Napoli. Un uomo discusso anche dalla sua stessa tifoseria, da cui si difende. E non solo appellandosi a una dialettica e a una oratoria d'occasione, quando ne ravvede l'urgenza. 


"Sculli e Mauri non sono orchi, dei banditi, e squadra e dirigenti non hanno dimostrato insofferenza nei loro confronti. C'è dell'allarmismo eccessivo". La risposta in conferenza stampa in merito alle conseguenze dell'inchiesta calcioscommesse è quasi già scritta. Nonostante la distanza tra i due, per motivazioni estremamente diverse come si evince dalle specifiche dell'ultima ordinanza emessa dal gip Guido Salvini della Procura di Cremona.


"Non è detto che rientrino - ha precisato Lotito -, ma nessuno all'interno dell'organico ha avuto la sensazione di avere problemi nei confronti di questi due calciatori". 


"Bisogna che le cose abbiano un percorso e trovino riscontro dal punto di vista ocumentale. In Italia stiamo ancora in una condizione democratica e ci sono tre gradi di giudizio, le condanne morali non fanno testo. Io non faccio l'avvocato - ha aggiunto -, ma noi siamo al di fuori di ogni cosa. Da quanto emerge, credo ci sia stato un allarmismo eccessivo, non parliamo di orchi visti male dagli altri compagni. Di banditi. Poi la storia dirà chi ha avuto ragione". 


E se e quali conseguenze verranno dettate dalla responsabilità oggettiva



Questo il calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona


-6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara). 
-9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato); Andrea Masiello (calciatore Atalanta), Dario Passoni (calciatore Folzano), Fabio Giacobbe e Angelo Iacovelli.
-10 luglio: Filippo Carobbio (calciatore Siena) , Nicola De Tullio e Giovanni Carella.
-11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (calciatore Fermana), Ferdinando Coppola (calciatore Milan), Daniele Sebastiani (presidente Delfino Pescara), Marco Turati (calciatore svincolato) 
-12 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena)
-13 luglio: Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).
-16 luglio: Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Andrea Ranocchia (calciatore Inter).

venerdì 1 giugno 2012

La severità di Palazzi, i dubbi della FIGC


Ricapitoliamo. Stefano Palazzi, procuratore della FIGC, al termine della sua requisitoria all'udienza del primo dei due processi in calendario in questa estate di calcioscommesse avanza le richieste della procura federale. Non è conciliante. Cinque anni di squalifica più preclusione in continuazione per Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini, responsabili, secondo gli elementi raccolti dall'ufficio della procura, di aver costituito un'associazione finalizzata alla commissione di illeciti, violando così l'articolo 9 del Codice di giustizia sportiva.

Con lo stesso capo d'accusa erano stati deferiti anche Cristian Bertani - la cui posizione è stata stralciata perché l'attaccante della Sampdoria è stato arrestato lunedì scorso nell'ambito dell'inchiesta "New Last Bet" della Procura di Cremona -, Cristiano Doni e Filippo Carobbio, che invece hanno patteggiato rispettivamente 24 e 20 mesi di squalifica.

Per l'Albinoleffe 27 punti di penalizzazione e 90mila euro di ammenda, per l'Ancona 10 punti, per l'Avesa (club, iscritto alla LND, di calcio a 5 in cui milita Cossato) 1 punto e 200 euro di ammenda, per il Pescara 2 punti, per l'Empoli 1 punto, per il Monza 6 punti, per il Novara 6 punti e 50 mila euro di ammenda, per il Padova 2 punti, per il Piacenza 19 punti + 70 mila euro di ammenda, per il Ravenna 1 punto, per la Reggina 6 punti (di cui 5 per responsabilità oggettiva per l'operato di Rosati + 1 per responsabilità presunta per attività posta in essere da Tamburini).

Per Monza e Novara secondo Palazzi vi è un problema da sottoporre alla Commissione Disciplinare poiché le gare in cui è contestato l'illecito riguardano la Coppa Italia e quindi la concorrente sanzione (ulteriore) dovrebbe essere l'esclusione dal torneo per la prossima stagione. Per le società deferite per il tesseramento di Bertani sussiste una responsabilità oggettiva indiretta e quindi Sampdoria e Siena dovranno pagare 50 mila euro e lo Spezia 30 mila euro.

All'approccio severo di Palazzi, espressione di un corpo della Federazione, propenso a una pulizia sommaria di un calcio malato che censura de facto e consente de iure si abbina un risvolto che ci saremmo evitati: la contrapposizione ai patteggiamenti decisi ieri della stessa Federazione. 

L'impugnazione delle sentenze emesse dalla Disciplinare nel processo sportivo sul calcioscommesse "è una facoltà attribuita dal codice di giustizia sportiva al presidente federale". Una facoltà che secondo il presidente Giancarlo Abete eserciti il potere di impugnazione che gli viene attribuito "in via teorica e regolamentare" dallo statuto, dopo le prime sentenze emesse ieri nel processo sportivo di primo grado in corso a Roma. La Federcalcio che ricorre contro se stessa. 

Cesare Prandelli che appellandosi a un rivedibile sistema di etica applicata si immola rendendo disponibile la nazionale all'autoesclusione dagli Europei

Gianluigi Buffon, reo di altro, ma non ancora indagato per scommesse illegali che viene segnalato in una informativa alla procura in merito a una vicenda di assegni e milioni di euro versati a un tabaccaio titolare anche di una ricevitoria. 


Giancarlo Abete che potrebbe valutare l'ipotesi di impugnare le decisioni assunte dalla Disciplinare presieduta da Sergio Artico, nella giornata di apertura.


Troppe incertezze, troppi dualismi.


martedì 19 giugno 2012

Bravo, Conte, le nuove audizioni. E lo liquidiamo come calcioscommesse...



Antonio Conte rischia conseguenze scaturite dall'inchiesta più severe poiché la Commissione Disciplinare ritiene, nella sentenza di primo grado del processo sportivo, Filippo Carobbio credibile. La tesi è di La Repubblica. Nel pomeriggio nelle anticipazioni  dell'intervista rilasciata il tecnico della Juventus al settimanale Chi (canale preferenziale?) esprime massima fiducia. "La verità verrà a galla"


Daniel Bravo denuncia con appena una quindicina d'anni di ritardo che la partita che vide contrapposte Juventus e Parma fu truccata, per un accordo intercorso nell'intervallo tra le parti che convennero sul pareggio. Omaggiare uno scudetto è cosa assai rara. Il francese rimane in panchina nel corso di quella partita, precisando nell'intervista a Yahoo! France di aver subito accordi altrui. Un calcioscommesse d'annata.


Stefano Palazzi riprende domani le audizioni, come da calendario: il procedimento che segue dagli atti acquisiti da Bari, il cosiddetto protocollo Masiello e i più recenti risvolti da Cremona è prossimo. L'attivismo della procura federale, rafforzata dalla pronuncia della Commissione, ne è un segnale. 


Il 12 luglio al ritiro bianconero a Chatillon, in Valle d'Aosta, Conte promette di guidare la squadra in questa fase preparatoria. E i tempi per poterlo sostenere, secondo me, ci sono.

mercoledì 18 aprile 2012

Calcioscommesse: Gianello getta altro fango, Grava e Cannavaro a rischio. Presto nuovi indagati a Cremona



E' uno scenario apocalittico quello del calcio nostrano: paesaggi spettrali spogliati da quel dolore (autentico o fittizio) per la morte inspiegabile e ingiusta di un giocatore di 25 anni, Piermario Morosini, in cui alle ragioni umane si rinuncia volentieri per uno spezzatino che ben si concilia con le esigenze televisive. Va così, tra il sistema che scende a compromessi con la leggerezza dell'opportunità e l'enucleazione più morbosa e fastidiosa di quanto continua a emergere dalla diverse inchieste sul Calcioscommesse. Per uno strano incrocio, fatto di atti, indagati e verbali questa mattina pareva dominante nelle cronache la questione Gianello e di Napoli. Stasera è più di Cremona che si dovrebbe parlare.


Una guerra tra procure? Nulla di più remoto, vista la penetrazione indistinta del malaffare in ogni serie e a livello ai limiti del dilettantismo. Banalmente, la giornata si è aperta con il recupero di una storia nota in parte e che vede coinvolto Matteo Gianello, ex portiere del Napoli personaggio di primo piano nell'inchiesta della magistratura napoletana, da parte della Gazzetta dello Sport che ha pubblicato i contenuti di un interrogatorio che vide l'ex estremo difensore azzurro. Gianello avrebbe ammesso davanti agli inquirenti che anche alcuni compagni, Paolo Cannavaro e Grava nello spogliatoio furono messi al corrente della sua intenzione di modificare l'andamento della gara. La partita era quel Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010, che si concluse 1-0.




Una combine. Nel lungo interrogatorio al quale è stato sottoposto l'allora portiere di riserva della formazione napoletana, indagato dalla Procura del capoluogo campano insieme ai fratelli Michele e Federico Cossato e a Silvio Giusti (tutti ex calciatori), è emerso che altri giocatori erano al corrente del tentativo di truccare l'incontro. Si rifiutarono, ma non denunciarono agli organi deputati di essere stati contattati nel tentativo di alterare l'esito di quella partita decisiva in chiave Champions League. Ora rischiano per omessa denuncia, come il Napoli: la società verrebbe investita in virtù della responsabilità oggettiva.


La Procura federale chiederà gli atti e procederà nei confronti dei due giocatori secondo quanto indica il Codice di Giustizia Sportiva: per Cannavaro e Grava le conseguenze potrebbero essere significative, mentre il Napoli non dovrebbe rischiare molto. 


L'avvocato di Gianello, Vincenzo Siniscalchi tiene a precisare che non si tratta di novità in senso proprio: “La notizia emersa stamani sulla Gazzetta dello Sport è molto vecchia e riguarda l’interrogatorio di Gianello che a suo tempo era secretato e che non ha avuto fino a questo momento nessuna conseguenza. L’indagine è ancora in corso, non è stata chiusa ma Gianello non è più stato convocato né per riscontri, né per fare confronti. Non credo ci siano motivi di preoccupazione sia a livello penale e sia per ciò che concerne la giustizia sportiva. Per avere degli sviluppi, una circostanza del genere, dovrebbe avere conseguenza almeno sul piano della giustizia sportiva”.


L'agenzia di stampa ANSA, in serata batte poi una notizia decisamente più interessante della stessa di nuove partite sospette indicate oggi da Filippo Carobbio alle 20.38. Secondo il contenuto di questo dispaccio il registro degli indagati della procura di Cremona è destinato ad arricchirsi di nomi nuovi, precisamnete quelli fatti da Carlo Gervasoni dopo quell'interrogatorio del 12 marzo scorso che ha segnato il prosieguo delle indagini anche sul versante della giustizia sportiva.

Procura federale che ha apportato qualche variazione al calendario: il ds Massimo Taibi verrà sentito il 26 aprile, il rinvio a data da destinarsi per la deposizione del calciatore del Torino Giuseppe Vives e l'anticipo delle audizioni dell'atalantino Ciro Polito (domani) e del leccese Daniele Corvia (spostata a giovedi' 19). Rinviate quelle relative a Antonio Benfenati e a Federico e Michele Cossato.

lunedì 18 giugno 2012

Calcioscommesse, la sentenza della Commissione Disciplinare: -2 punti per Pescara e Atalanta, -15 per Albinoleffe


CALCIOSCOMMESSE: LA SENTENZA, TESTO INTEGRALE

L'attesa, l'analisi e gli interrogativi sull'efficacia di una sentenza, quella della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico: la prima pronuncia relativa al processo sportivo imbastito dietro l'acquisizione degli atti dalla procura di Cremona ha confermato, sostanzialmente, l'impianto accusatorio del procuratore federale, Stefano Palazzi. E la politica dello sconto a chi collabora. 

L'unica eccezione - una forma di clemenza della corte? - concerne l'AlbinoLeffe per quanto riguarda i punti di penalizzazione che per la Commissione sono 15: una riduzione notevole rispetto ai 27 chiesti da Palazzi per quanto emerso in termini di combine.

Se la Commissione, riunita in camera di consiglio dall'8 giugno scorso, ha procrastinato oltre le aspettative i presupposti, le opportunità avranno pur indirizzato verso questa direzione. I rinvii vanno letti non solo come agevolazione nei riguardi degli eventuali ricorsi, già annunciati. I criteri adottati in questo verdetto relativo agli atti acquisiti da Cremona, imposteranno quello che scaturirà da quanto acquisito da Bari (Palazzi è stato stretto collaboratore di Laudati in precedenza, ndr) compreso il protocollo Masiello, come alcuni organi di stampa definiscono l'insieme di indicazioni raccolto in merito al filone pugliese dalla procura. Dieci giorni sono eccessivi, forse. Ma i contenuti di questa sentenza ripropongono alcuni tratti toccati in una intervista lucidissima, di notevole interesse rilasciata proprio dal procuratore capo di Bari, Antonio Laudati appunto, sull'opportunità di rivedere alcuni pilastri in materia come la responsabilità oggettiva a carico delle società.

Le sanzioni pronunciate a carico di 21 società e 52 tesserati esprimono una disomogeneità temuta, a principio di questo procedimento. Al Pescara vengono assegnati 2 punti di penalizzazione come per l'Atalanta, in una posizione assai più difficile, ma che aveva preferito patteggiare. Strategia difensiva vincente? Così sembrerebbe visto com'è andata e come potrebbe iniziare il campionato nella massima serie. La società ha provveduto a comunicare che presenterà ricorso in ogni dove: si dovrà attendere, per conoscere l'esito di questa azione. Uno sconto è stato applicato anche al Novara che in Serie B partirà da -4, invece che da -6 (questa era la richiesta del procuratore federale). Meno severa anche la pena nei riguardi del Piacenza che viene sanzionata con un -11, dall'iniziale -19. Due punti decurtati nella decisione di primo grado anche per la Reggina e per l'Ancona. Rimanendo sulle società, sono state inflitte ammende a Sampdoria e a Siena (più di 30mila alla Spezia) per il tesseramento di giocatori risultati coinvolti durante esperienze precedenti (Bertani e Carobbio).

Non poteva che essere poi severo il giudizio a carico delle entrature dell'organizzazione, cioè i giocatori coinvolti direttamente nel procedimenti per aver violato le norme fondanti del codice. La Commissione ha confermato la sospensione per 5 anni, con la preclusione ala permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc, per Luigi Sartor, Mario Cassano, Alessandro Zamperini e Nicola Santoni. Gravi d'altronde le motivazioni, che parlano di "funzione di collegamento con gli asiatici" per Sartor, di "ruolo di rilievo assunto nell'associazione a delinquere e la effettuazione di scommesse illecite e la partecipazione all'illecito sportivo relativo alla gara Cesena-Gubbio", per Zamperini. E punendo la "violazione plurima degli articoli 6 e 7 del Codice di Giustizia Sportiva" da parte di Cassano e la "pluralità di illeciti" di Santoni. La Commissione, inoltre, "B) dispone l’applicazione delle seguenti sanzioni: (...) DONI Cristiano: applicazione ex artt. 23 e 24 CGS della squalifica per anni 2 (due); " (pag.77).

Da annotare, invece, il proscioglimento di 4 giocatori: Consonni, Coser, Sarri e Shala. Un proscioglimento solo parziale, invece, per Job, Mastronunzio e Nassi, che comunque sono stati sanzionati rispettivamente con squalifiche per 3 anni e 6 mesi, 4 anni, e 3 anni. Nicola Ventola, ex Novara ritiratosi dall'attività, è stato inoltre squalificato per 3 anni e 6 mesi. 



domenica 27 maggio 2012

Quello che Buffon (indirettamente) rivela sul Calcioscommesse



Il presunto imbarazzo a cui sarebbero stati sottoposti i puristi, investiti dalle affermazioni di Gianluigi Buffon portiere della Nazionale e della Juventus, rischia di azionare quel meccanismo di distrazione di massa dai contenuti - più che preoccupanti, drammatici - sullo stato in cui versa il sistema.
Sono affari loro. Alcune volte, se qualcuno ci pensa bene, cosa devi fare? In alcuni casi si dice: meglio due feriti che un morto. È chiaro che le squadre le partite se le giocano e sarà sempre così. Penso che ogni tanto anche qualche conto è giustificato farlo.
Oliviero Beha con Andrea Di Carlo aveva elaborato un libro-inchiesta sconcertante, che anticipò alla sua prima edizione quanto ritroviamo in atti. Nella sua ultima edizione, 'Il calcio alla sbarra', si aggiorna. Postille obbligatorie. Perché i fenomeni che avevano destato così tanta indignazione all'epoca dell'uscita del volume (come di altri legati al calcio, sul campo e di Palazzo) non sono certo estinti del tutto.

Temo, però, che questo impennarsi di dichiarazioni di circostanza distraggano da quanto si deve sottolineare. Che le partite vengano combinate è un sospetto, più di un dubbio per alcuni, che attraversa addetti ai lavori che potrebbero tacere in merito, nonostante il codice di giustizia sportiva sanzioni in caso di omessa denuncia. Se ad asserire, in modo indiretto, che di incontri manipolati ve ne siano è il numero due dell'Associazione Nazionale Calciatori, sindacato dei giocatori, la diffusione della negoziazione dei risultati risulta quasi ovvia.


Le partite si farebbero negli spogliatoi. O addirittura in campo, come ci ricordano alcuni passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cremona, Guido Salvini, e dei verbali che riportano le verità dei collaboratori e pubblicati in questi ultimi mesi.

No, non ho paura prima di tutto perché lo conosco; secondariamente perché conosco il calcio; terzo perché ho già sentito che moltissimi giocatori del Siena hanno dato delle versioni completamente diverse da quelle accusatorie; quarto perché per chi conosce il calcio e vive il calcio, nella propria testa può avere già in mente cosa possa essere accaduto e cosa accade in certe situazioni, che sicuramente non è nulla di negativo o nulla che possa far pensare alla malavita o a qualcosa del genere.
Antonio Conte, il fautore di questa Juventus dal bel gioco e dall'aggressività vincente, risponderà a Stefano Palazzi presto.Intanto, ha firmato il rinnovo fino al 2015. Non ha paura, la società non teme le conseguenze delle accuse formulate da Filippo Carobbio che mutano lo scenario dal punto di vista disciplinare. Buffon ha ribadito la propria serenità. E, da uomo di calcio, non nega quella malattia. Partirei da questo, più che analizzare il perché discuterne così adesso.